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Ferenc Molnár: I Ragazzi di via Pál

La genesi del Romanzo: Gyerekek / Ragazzi. Notizie preliminari

Nel 1906, a poche settimane dal matrimonio con Margit Vészi, figlia del direttore del "Budapesti napló" (Diario di Budapest)[1], giornale con cui collaborava, Ferenc Molnár, si trova in ristrettezze economiche, e nella necessità di pubblicare un romanzo.
Non avendo la possibilità di mettere insieme uno scritto completamente originale utilizza alcune novelle scritte in precedenza, sviluppandole e accrescendole con le sue esperienze di vita infantile.
Nasce così A Pál utcai fiúk (I ragazzi di via Pál)[2].
Il romanzo verrà pubblicato inizialmente a puntate su una rivista giovanile del ginnasio luterano di Budapest "Tanulók lapja" (Il Giornale degli Studenti)[3].
Il piccolo libretto di racconti da cui Molnár prende spunto si chiama Gyerekek (Ragazzi[4]), ed esce per i tipi della Società editrice Franklin, in associazione con l'impresa di distribuzione Lampel, nella serie "Magyar Könyvtár", nel 1905 (n. 433). Dell'opera si ha notizia nel n. 46 del 12 novembre 1905 sul giornale "Vasárnapi Újság" (Il giornale della domenica) che così la definisce: "brevi, interessanti e acuti ritratti di Molnár sull'infanzia".
In particolare il primo dei nove racconti che compongono Gyerekek, A gitt egylet (Il Circolo dello Stucco[5]) è quasi fedelmente ripreso nel romanzo, sebbene alcuni personaggi siano tratteggiati ancora con scarsa chiarezza. Boka, ad esempio non è ancora il leader fermo e saggio dei ragazzi della via Pál, al quale assomiglia in maggior misura Sándor Jároka del racconto Két krajcárért füge (Fichi da due soldi), in cui torna anche l'atmosfera dell'incontro tra la banda e il padre di Geréb.
In altri due racconti, Péterke e A gubó (Il bozzolo), il tono elegiaco, la concezione infantile della morte e le stesse figure dei protagonisti anticipano la figura e le vicende di Ernő Nemecsek. Vi è infine anche il coraggioso Pál di Petrence Palkó che, seppure in un ambiente extra-urbano, delinea il ritratto di Nemecsek.
I personaggi che appaiono in Gyerekek, si presentano in una evidente chiave teatrale. Rappresentano un vero e proprio canovaccio del Romanzo, che con le parole dell'autore è "creazione della sua fantasia, dove dimorano i personaggi, che furono i suoi compagni di scuola", e che assieme a lui conobbero assai bene il Grund, il Fűvészkert, nei cui paraggi Molnár era nato, sul ring József, al numero civico 83. (mc)


1 D. Tinelli, Molnár, La Scuola Editrice, Brescia 1971. L'autore cita come una delle sue fonti uno degli amici e traduttori italiani dello scrittore ungherese, Ignazio Balla, presso i cui eredi è disponibile un consistente lascito riferibile a Molnár (autografi, disegni, pitture).
2 K. Györgyey, Molnár Ferenc, Magvető, Budapest 2001.
3 Il giornale studentesco uscì per i tipi della Società editrice Franklin dal 1894 al 1906. Si trattava di un settimanale, organizzato in semestri, secondo le cadenze scolastiche. Direttore ne era Kornél Rupp, ex-insegnante di Molnár, sebbene all'epoca della pubblicazione di A Pál utcai fiúk il suo posto era stato preso dal suo vice, Mózes Gaal. Secondo il titolo completo, la rivista si indirizzava ai giovani della scuola media (10-15 anni). A Pál utcai fiúk uscì in ventisei puntate dal n. 1 dell'annata XIII (1' ottobre 1905) al n. 26 (25 marzo 1906). La rivista è consultabile presso la Biblioteca Nazionale di Budapest (OSZK), sia in versione cartacea (HB7.708), che in versione microfilmata (FM3/8463). Altre notizie rispetto ad una successiva pubblicazione su "Vasárnapi Újság" (Tinelli, op. cit.), si sono rivelate infondate, sebbene sul suddetto giornale sia uscita una recensione del romanzo, pubblicato in volume dalla stessa compagnia Franklin, che si avvalse, secondo il Tinelli (op. cit.), dei diritti sull'opera fin dalla sua uscita. La recensione, opera di Aladár Schöpflin, è rintracciabile nel n. 15 del 14 aprile 1907.
4 Una versione italiana di due dei nove capitoli di Gyerekek (A Gitt-egylet / Il Circolo dello Stucco; Sándor) è stata realizzata da M. Canala, F. Cirenga e M. Ceccarelli, con la revisione di B. Töttössy e con l'intervento di A. Scarponi come editor. Per la lettura cfr. in questa stessa sezione la voce Szövegvázlat / Canovaccio.
5 Vd. la nota n. 4.


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